Caring is not an advantage

Sherlock (BBC)

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  1. mei chan
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    Premessa: è la prima fanfiction che posto qui!!! (ansiaansiaansiaansia)
    L'ho scritta per il contest: Un semplice fiore --> https://animeworldbypattueshe.forumfree.it/...254965#lastpost
    essendo l'unica partecipante ho deciso di metterla qui. Come da regolamento del contest dovevo scegliere un fiore e il suo significato e scrivere un testo dove il suddetto fiore fosse importante, scrivo questo giusto per spiegare la presenza dell' Alcea Rosea (ambizione) all'interno della fanfiction. Boh bando alle chiacchiere.

    I personaggi qui descritti non mi appartengono, appartengono a Sir Arthur Conan Doyle prima, Gattnis e Moffat xD
    E scrivendo ciò non ci guadagno nulla.... escluse le carrellate di feelingssssssss.

    Titolo: Caring is not an advantage0
    Fandom: Sherlock (BBC)
    Personaggi: Mycroft Holmes
    Rating: Verde.
    Genere: introspettivo (penso).
    Tipo di coppia: .... se proprio volete vederci una coppia: accenni Mystrade (<3)


    La signora Holmes era inginocchiata davanti ad una rigogliosa pianta sul lato sinistro del giardino. La maggior parte dei fiori era sbocciata, dando un po' di colore a quel pezzo di terra. " Posso aiutarti?" le chiese improvvisamente il maggiore dei suoi figli. "Myc.. ma certo! ", il bambino le si sedette accanto. " Che fiore è? " è una Alcea Rosea " " E’ orrenda" disse con sincerità. La signora Holmes rise di gusto. " lo apprezzerai" rispose sorridendo, Mycroft la guardò dubbioso ma non replicò.

    La signora Holmes riempì un vaso bianco e azzurro con dell’ acqua fresca. Mise l’ Alcea Rosea all’ interno e iniziò ad aggiungerci altri fiori presi dal giardino. Mycroft guardò sua madre, in quel momento, le mani le si muovevano in modo quasi automatico, l’ espressione era assente, malinconica. E lui non sapeva perché. Lei era intelligente, intelligente per davvero. Una volta cheil bambino aveva visto sua madre particolarmente assente le aveva chiesto a cosa stava pensando. Allora sua madre gli aveva sorriso, tornando alla realtà: " al passato" aveva risposto. Ma Mycroft non ci aveva messo molto a capire che quella era solo una parte di verità. Ma la vera risposta, attualmente, ancora gli sfuggiva. Sua madre aveva studiato matematica nelle scuole più prestigiose e lui sapeva che non sarebbe mai stata in grado di abbandonarla del tutto. La vedeva leggere, perdersi in dimostrazioni complicate, estraniarsi da tutti, anche da lui. Quel giorno pareva essere un giorno malinconico per sua madre e Mycroft iniziò a pensare come toglierle quella malinconia, quando lei sospirò soddisfatta. Stava osservando la sua composizione. "Sono belli vero? "Mycroft si alzò in punta dei piedi per poter osservare il mazzo. La mamma lo sollevò e lo sedette sul davanzale. Mycroft non poté non sfiorare i petali, cosi morbidi e invitanti. " ti piace?" Esordi sua madre, il bambino annuì e continuò ad accarezzare i morbidi petali della Alcea Rosea nonostante trovasse ancora orribile il fiore in se. Fu un rumore all’esterno a riportarlo alla realtà, il motore di un auto che si fermava: suo padre era arrivato. Di scattò alzò lo sguardo su sua madre, per vedere la magia che faceva scomparire la nostalgia dal suo volto. La signora Holmes sorrideva all’ uomo che stava rientrando. "Andiamo Myc! Andiamo a salutare papà" Myc annui con entusiasmo, tese le braccia e si ritrovò ben presto stretto in un abbraccio multiplo. L’ Alcea Rosea rigogliosa e altezzosa rimase in cucina, dietro di lui, come la malinconia di sua madre.

    Suo padre aveva portato con il suo ritorno tre fiori, una rosa rossa e due rose più piccole rosa. Sua madre sorrise posandolo per terra per prendere quei nuovi fiori e sistemarli in un vaso più piccolo, accanto a quello blu, più imponente. Suo padre si tolse la giacca. Offrendo la mano al figlio si diresse in salotto. A Myc piaceva quando suo padre agiva cosi, significava che aveva qualcosa da raccontargli. Suo padre si mise seduto sul divano e prese il bambino in braccio. “Sai per chi sono quei fiori?”, il bambino annui. “Lo sai cosa vogliono dire quei fiori?”. Myc scosse la testa e si chiese come i fiori potessero dire qualcosa se non parlavano. “Ogni fiore ha un suo significato”, ora la cosa aveva più senso, significano, non dicono. “La rosa rossa è per la tua mamma, significa amore, significa dirle quanto la amo. Le rose rosa invece significano: tenerezza. Sono per te e per il tuo fratellino o sorellina che arriverà tra qualche mese”. Myc abbracciò suo padre di istinto. Il padre ricambiò l’abbraccio. Poi gli i venne in mente una domanda e alzò la testa dall’incavo della spalla del padre: “Papà, tu sai cosa significa anche quell’altro fiore?” “Quale fiore?” “Quello in cucina”. Suo padre si alzò tenendolo in braccio. Myc gli posò un braccio sulle spalle, per essere libero di indicare il vaso blu. “Quello” specificò indicando l’Alcea Rosea. “A quello… questo fiore è il preferito di tua madre, significa: ambizione”. “Cosa significa ambizione?” “Una persona ambiziosa è una persona che vede in grande, che vuole arrivare in alto. Tua mamma era una ragazza ambiziosa.” “ E poi?” Myc appoggiò la testa sulla spalla del padre. “ Poi conobbe me.. e decise che non avrebbe avuto senso essere in alto senza l’uomo di cui era innamorata….” . Fu in quella occasione che Myc trovò la vera risposta alla domanda che sempre poneva alla madre. “Alla vita che avrei avuto se non avessi incontrato tuo padre, se non avessi deciso di avere una famiglia”. La verità che sua madre non gli avrebbe mai detto.


    “Mycroft”... il ragazzo smise di lavorare con la terra, sua madre non aveva l’ abitudine di chiamarlo con il nome intero. A meno che non dovesse iniziare una lunga discussione. Ma in fondo sapeva già cosa sua madre stava per dirgli. “Ieri ho parlato con le tue insegnanti”. Mycroft alzò gli occhi al cielo "no ma" "ascoltami' il ragazzino sbuffò. "Mi hanno detto che hai tanti amici" la donna attese con pazienza la risposta del primogenito, spostando con attenzione la pianta dal vaso alla terra e iniziando a buttare il terriccio sulle radici. "Si sbagliano" " lo so" Mycroft si unì a buttate la terra con la madre. " Ho passato tutto il giorno ieri ha parlare con tuo fratello" "lo so" "le maestre dicono che non riesce a farsi amici" "avevi dubbi? " sua madre smise di lavorare per affrontare meglio il figlio. Myc continuo per un po' poi sospirò e si fermò. Alzò gli occhi sul viso di sua madre. "È diverso, madre, gli altri bambini lo rifiutano, è troppo strano, troppo intelligente, troppo fastidioso." " mi ha detto che non ha bisogno di amici…..è ancora un bambino!" " ne troverà qualcuno, pochi, ma li troverà. . È troppo sentimentale per stare da solo. Troverà qualcuno meno stupido dei suoi compagni" “Mycroft" lo rimproverò la madre, lui rialzò gli occhi al cielo. Non si scusò per quello che aveva detto. Ritornò a buttare la terra sopra alle radici scoperte. " Non sono miei amici, sono i mie compagni, siamo una classe. Vado d’accordo con tutti, ci rispettiamo ….tutti." Sua madre sapeva che era cosi. "Funzionano bene le cose in classe, non certo perché siamo amici… ho creato il clima adatto….. ho la sensazione che qualcuno abbia paura di me” sorrise e alzò lo sguardo su sua madre " non sono come mio fratello, io non li voglio degli amici. I sentimenti non sono un vantaggio se si è ambiziosi, più amici ho, più ho persone che mi vogliono bene... più avrò punti deboli, più sarò debole e loro in pericolo. Non posso permetterlo." Sua madre lo guardava, lo guardava con uno sguardo misto di tristezza e affetto, sapeva bene cosa intendeva Myc con “ho creato”, era estremamente bravo a scoprire i punti deboli e giocarli a suo favore, estremamente intelligente.. "Bastate Sherl, papà e te..... " " Dove vuoi arrivare ?" "In alto" " Io sono felice lo sai vero?" La donna sapeva che era in parte colpa sua. Il primogenito sembrava accusarla di aver rinunciato ad una vita prestigiosa per avere una famiglia, trasferirsi in una piccola villetta. Ma lei era felice e voleva che questo fosse chiaro a suo figlio. Niente che avrebbe potuto fare avrebbe eguagliato la felicità di essere li in quel momento. "Si, lo so". " Non è detto che ci riesca" " ci riuscirò" " e se incontrassi la persona che è stata per me tuo padre? Avrai la forza per lasciarla andare?" Ora si guardavano negli occhi. "Si" rispose con fermezza. Il contatto visivo durò per poco ancora. Sua madre sospirò " mi basta che tu sia felice, sei intelligente può darsi che a te riescano entrambe le cose" suo figlio le sorrise, ma non replicò. .. non pensava di poter essere felice in una casetta a due piani con una donna, ma decise di non rompere la ferma convinzione che sua madre aveva riguardo la felicità. Sua madre gli posò un bacio sulla fronte. "Grazie" rispose il maggiore : "Posso prenderne un ramo da mettere in camera" sua madre sorrise e si alzò in piedi per recidere un ramo dell’ Alcea Rosea.

    Mycroft Holmes sedeva di fronte ad un vaso di fiori. Le braccia conserte sul tavolo, il mento appoggiato ad esse. La Alcea Rosea risaltava su tutti gli altri. Mycroft guardava intensamente quell’ orrendo fiore che si portava appresso da tutta la vita. Non era uno di quelle persone che alla sua età si mettevano a pensare alla vita che avrebbero potuto avere se…. Non aveva rimpianti, era arrivato in alto. Ed era stato difficile, lungo, complicato, doloroso. Era in alto da molto tempo ormai, aveva rischiato di cadere: Irina Adler1, Magnus2. Entrambi erano arrivati a lui sfruttando l’ unico suo punto debole: suo fratello. Ma non era caduto. Come aveva detto a sua madre quando era un ragazzino, quel punto debole bastava. Non poteva permettersene altri e non se li era permessi. Ma ora era diverso... da quanto era in alto? Da quanto era in alto da solo? Non avrebbe cambiato nulla del suo passato. Ma ora aveva la possibilità di cambiare il suo futuro. Di rimanere in alto ma non da solo. Ora era esperto in quel gioco, non avrebbe più rischiato di cadere, non avrebbe più permesso che qualcuno sarebbe arrivato a lui usando le poche persone che amava. Posò le dita sui canditi petali dell’ Alcea Rosea mentre la sua mente continuava a pensare. Mycroft sospirò doveva prendere una decisione, forse per la prima volta dopo molto tempo non sarebbe stata la scelta più razionale.



    Note:
    0 Il titolo è una citazione del personaggio^^.
    1 Episodio: 2x01
    2 Episodio 3x03
    vi saranno un migliaio di errori, vi chiedo scusa. xD
     
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  2. mad-hatter666
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    CITAZIONE
    se proprio volete vederci una coppia: accenni Mystrade (<3)

    volevo vederli ma non li ho visti.... lol
    scrivere le cose sul cell è molto utile ma per le prossime rileggile più volte più che altro per la struttura delle frasi ... ma io adoro il piccolo myc <3 lo adoro tantissimoooooo !!!! <3
     
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  3. mei chan
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    CITAZIONE
    volevo vederli ma non li ho visti.... lo

    :noo: :noo: :noo: :ma...: mi deludi xD
    No dai, grazie per gli avvertimenti sulla sintassi, vedrò di correggerli.

    Contenta ti sia piaciuto il piccolo Myc^ :love: :love:
     
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